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La Santa Sede condanni violenze e pregiudizi nei confronti di persone LGBT

Un appello a Papa Francesco per allineare le pratiche della Chiesa ai suoi insegnamenti

(New York) – Papa Francesco dovrebbe condannare violenze e discriminazioni nei confronti di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT), ha detto oggi Human Rights Watch in una lettera indirizzata alla Santa Sede. Il papa dovrebbe assicurarsi che i rappresentanti della Chiesa Cattolica agiscano in conformità agli insegnamenti della Chiesa.

Nei suoi insegnamenti, così come nelle proprie dichiarazioni all'assemblea generale delle Nazioni Unite, la Santa Sede ha espresso la necessità di proteggere la dignità umana di chiunque. Ma troppo spesso i rappresentanti della Chiesa cattolica nel mondo contraddicono, nei discorsi e nella pratica, questi principi dichiarati, ha affermato Human Rights Watch.

"È incoraggiante vedere papa Francesco prendere posizione pubblicamente contro la discriminazione e la violenza, facendo appello per una Chiesa più inclusiva" ha detto Graeme Reid, direttore per diritti LGBT a Human Rights Watch. “Ciò che chiediamo è che i rappresentanti della Chiesa cattolica aderiscano agli insegnamenti della Chiesa e si battano contro violenza e discriminazioni, compresi i vescovi che spesso esercitano un'influenza notevole".

Human Rights Watch ha espresso la preoccupazione che il messaggio della Santa Sede non sia sempre trasmesso uniformemente alle comunità religiose sparse per il mondo. Human Rights Watch  ha citato casi, da ogni dove, in cui i rappresentanti della Chiesa hanno sostenuto legislazione draconiane e discriminatorie contro persone LGBT, contribuendo a un clima di impunità per violenze e abusi commessi contro persone appartenenti a minoranze sessuali e di genere.

In Camerun, ad esempio, l'arcivescovo Samuel Kléda e altri leader cattolici hanno avallato pene criminali ingiuste contro persone appartenenti a minoranze sessuali e di genere, mancando, al tempo stesso, di denunciare le violenze a cui sono esposte, periodicamente, tali minoranze.

"I rappresentanti della Chiesa cattolica hanno dato sostegno tacito o esplicito a leggi discriminatorie e pratiche contro le persone LGBT" ha detto Reid. "Papa Francesco ha un’opportunità unica di cambiare tutto questo."

Human Rights Watch ha anche ricordato dei casi in cui i vescovi hanno agito in conformità alla posizione dichiarata della Chiesa di nonviolenza e non-discriminazione e della dignità e valore intrinseci di tutti.

La Santa Sede occupa una posizione unica quale stato sovrano con status di osservatore alle Nazioni Unite e come organo di governo di una religione globale. Il papa è a capo sia della Chiesa cattolica che di uno stato sovrano. La Chiesa, dunque, esercita un'influenza notevole nella sfera religiosa così come in campo secolare.

Human Rights Watch ha preso atto della posizione moderata assunta da papa Francesco, della sua volontà di intrecciare un dialogo significativo, e del suo impegno dichiarato di assicurare le libertà fondamentali e la dignità umana di ogni individuo.

Human Rights Watch ha fatto appello a papa Francesco affinché:

  • Condanni pubblicamente la violenza contro persone appartenenti a minoranze sessuali e di genere
  • Richieda la depenalizzazione di relazioni sessuali consensuali, e sostenga l'abrogazione di altre ingiuste pene criminali previste per appartenenti a minoranze sessuali e di genere 
  • Ponga l'enfasi sulla sua opposizione alla pena di morte in tutte le circostanze
  • Moderi i toni della Chiesa nel dibattito pubblico sulla sessualità
  • Richieda maggiori protezioni legali a favore degli appartenenti a minoranze sessuali e di genere

"Papa Francesco dovrebbe usare la sua posizione come capo della Chiesa e capo di stato per assicurare che i rappresentanti della Chiesa in tutto il mondo agiscano in conformità ai principi basilari della Chiesa cattolica per il trattamento di persone appartenenti a minoranze sessuali e di genere", ha detto Reid. "Dovrebbe fare appello per il rispetto della dignità umana, e per porre fine a violenza e discriminazione".

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